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ESDEBITAZIONE

 

Il "Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza" (CCII) è una fonte normativa importante che disciplina la gestione delle crisi aziendali e le procedure concorsuali in Italia.

 

L'esdebitazione rappresenta una significativa innovazione legislativa nel campo del diritto fallimentare degli ultimi anni. 

È sostanzialmente il processo attraverso il quale un debitore può essere liberato, attraverso procedure definite per legge, dai debiti rimasti insoddisfatti in base a specifici presupposti e con una dichiarazione giudiziale di inesigibilità dei crediti.

L'esdebitazione non copre la liberazione dei debiti derivanti da procedure negoziali come il concordato preventivo.

 

Evoluzione Normativa

L'esdebitazione è stata introdotta per la prima volta nel diritto italiano dal D.Lgs. n. 5/2006, che ha riformulato gli articoli 142 e seguenti della legge fallimentare. Successivamente, con l'entrata in vigore della Legge n. 3/2012, è stata estesa anche ai debitori non falliti, come consumatori, professionisti e imprese "sotto soglia", ossia non assoggettabili a fallimento, nell'ambito della disciplina del sovraindebitamento. 

Con il termine sovraindebitamento il CCII identifica lo stato di crisi o di insolvenza del debitore che non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni.

L'evoluzione normativa riflette un cambiamento nella concezione dell'esdebitazione: da un'iniziale visione “protezionistica” a una più ampia considerazione del suo ruolo sociale nell'offrire ai debitori onesti e meritevoli una seconda possibilità di affidamento creditizio e di “riabilitazione sociale”. Attualmente viene regolamentata dal CCII.

 

Condizioni Soggettive 

Le condizioni per ottenere l'esdebitazione trovano alcuni ostacoli di natura soggettiva. Il debitore deve dimostrare l'assenza di colpa grave, malafede o frode nell'aver contratto i debiti, il che può essere difficile da valutare oggettivamente. Questo aspetto solleva dubbi sull'equità del processo, specialmente per i consumatori. La giurisprudenza sta cercando di definire meglio il concetto di "colpevole indebitamento", ma persistono incertezze e criticità che potrebbero richiedere interventi legislativi per garantire una maggiore uniformità e giustizia per tutti i debitori.

 

Possibili soluzioni 

Nell'attesa di interventi legislativi che possano armonizzare le condizioni per l'esdebitazione, la giurisprudenza ha iniziato ad affrontare il problema della valutazione del "colpevole indebitamento". Tuttavia, le discrepanze normative e le sfide interpretative continuano a sorgere. Emerge il problema dell'adeguamento delle leggi nazionali alla normativa europea, in particolare con riferimento alla Direttiva Insolvency. L'interpretazione dinamica delle norme potrebbe essere un'opzione per mitigare le disparità nell'applicazione della legge e garantire una maggiore equità per i debitori.

 

In conclusione, l'esdebitazione rappresenta un'importante strumento legale per offrire ai debitori una seconda opportunità economica e sociale. Tuttavia, le condizioni per ottenere questo beneficio sollevano critiche e sfide interpretative. È necessario un ulteriore lavoro normativo e giurisprudenziale per garantire un'applicazione equa e uniforme della legge, rispettando al contempo i principi di giustizia e uguaglianza per tutti i debitori.

 

A fronte di tali criticità interpretative e applicative delle norme di riferimento, si sconsiglia il “fai da te”, essendo di decisiva importanza per il sovraindebitato avvalersi della consulenza e dell'assistenza di consulenti specialisti in materia al fine di evitare situazioni od errori che potrebbero compromettere irrimediabilmente il buon esito della complessa procedura volta ad ottenere il beneficio dell'esdebitazione.

 

 

Per approfondire:
•    Sito web del Ministero dello Sviluppo Economico: https://www.mimit.gov.it/it/ 
•    Portale del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza: https://www.mycci.net/ 
•    Diritto della Crisi: https://dirittodellacrisi.it/